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VARIETA' = RICCHEZZA
COERENZA = LIMITE
L'ARTE E' UN FATTORE DI DISTRAZIONE, UNO DEI TANTI PER VIVERE





PROGETTO SOCIALE di TURAZZA nel 1967
realizzalo tu





L'AMORE E' UNO SPIRITO POSITIVO DI RELAZIONE,
UNA FORZA NECESSARIA PER LA VITA.

s       o       g       g       e       t       t       i

SITUAZIONI D'AMORE:
FIORI E NON FIORI


LA LIBERTA' E LA FANTASIA HANNO VINTO NELLA
RIVOLUZIONE DELL'ARTE. NON PIU' REGOLE, CANONI!

LOVE-LIFE FLASHES
LOVE-LIFE MYSTERIES
LOVE-LIFE SPIRALS
LOVE TALKS
LOVE MACHINERIES
LOVE CHAINS

LA FANTASIA CRESCE CON
LA LIBERTA' E VICEVERSA.

LOVE SEQUENCES
LOVE MESSAGES
LOVE CARRIERS
LOVE RESET BOARDS
LOVE IMPULSES
LOVE UNITS
LOVE HOOKS
LOVE BAGS

LA FANTASIA PORTA ALLA DIFFERENZA.
LA DIFFERENZA STIMOLA LA FANTASIA.

LOVE FOLLICLES
HOMAGES TO POTATO
AVOVALS OF LOVE
MONOSIGNS
HOMAGES TO THE SQUARE
YOU&I - NUMBER 2

L'ARTE LAVORA DENTRO DI TE
E RENDE TE E LA SOCIETA' MIGLIORI.

FLAGS
TOTEM MASKS
DANCE INSTANT
CITIES
TOTEMS
HORSE AS SITUATION

L'ARTE PUO' DARTI PIACERE E GIOIA.
AMA L'ARTE.

RITRATTI DI MALCESINE - EDIZIONI
(Vedi galleria)

OGGETTI DI DESIGN
(Vedi biografia - IDEE)


1 "FIORI" - Tecnica mista su tela, cm 70x50 - Anno 1980.


2 "NON FIORI" - Tecnica mista su tavola, cm 60x50 - Anno 1981.

GIOVANNI TURAZZA nasce a Roma nel 1939. Dopo aver conseguito la maturità classica, si laurea in Scienze Agrarie.
Dipinge fin da ragazzo e sperimenta diverse tecniche.
Nel 1970 apre una galleria d’arte a Malcesine sul lago di Garda, paese dove vive e che ha dato i natali al suo illustre antenato Domenico Turazza, scienziato e senatore a vita del Regno d’Italia. Espone soprattutto grafica d’autore (Braque, Burri, Campigli, Capogrossi, Carrà, Castellani, Chagall, Dalì, De Chirico, Dorazio, Ernst, Fontana, Hundertwasser, Jorn, Lam, Manzù, Magnelli, Marini, Matta, Masson, Mirò, Moore, M. Ray, Nicholson, Nigro, Picasso, Vasarely e altri), di cui è anche appassionato collezionista. Nel 1974 incontra il pittore cubano Wilfredo Lam alla galleria d'arte Nuovo Sagittario di Milano. Molti ricordano ancora la mostra del 1976, trasferita anche per un certo periodo nel castello scaligero del paese, di Giuseppe Capogrossi, artista che egli ama in modo particolare e di cui raccoglie nel tempo molti fogli, divenuti rarissimi.


I contatti che ha sono determinanti per la sua formazione.
Si interessa alle incisioni rupestri, all’arte primitiva, all’arte negra, alla civiltà dei pellirossa e nello stesso tempo al design (Sottsass, Branzi, Joe Colombo, Mendini, De Lucchi, Castiglioni, Starck, Arad e altri).
Ogni tanto disegna egli stesso oggetti d’uso (sedie, tavoli, tappeti, specchi, orecchini, vasi, tazzine per il caffè, ecc.) e realizza qualche prototipo (vedi IDEE).
Nel novembre 1980, osservando un proprio dipinto di qualche anno prima, individua due segni che, uniti, formano tre quadrati e con essi avvia una ricerca sul tema dell’amore e della vita.
All’inizio questi due segni rimangono rigidi nella loro forma (variano le dimensioni, la posizione, il colore), poi si deformano in modo via via sempre più libero. Essi convivono con molti altri segni/elementi in un linguaggio espressivo assai ricco e diversificato. Gli arrivano all'improvviso nei momenti più disparati e lui li annota. Altri gli escono automaticamente mentre dipinge o disegna.
Egli chiama le proprie composizioni “situazioni d’amore”, che divide in “fiori” e “non fiori”. In esse vi è un dualismo costituito da qualcosa che contiene (vaso, spazio/campo) e qualcosa che è contenuto (fiori, elementi). Chiama "amore" il rapporto tra gli elementi.
Nel 1982 Renato Cardazzo, direttore delle gallerie d’arte “Del Naviglio” a Milano e “Navigliovenezia” a Venezia, vedendo uno dei suoi “fiori”, si complimenta con lui in una lettera per “il buon gusto e la pulizia per certe cose”.
Un suo disegno entra nel Centro Documentazione Arti Visive del Comune di Genova.
Nello stesso anno, insieme alla moglie Francesca, inaugura con una mostra di sculture e mobili in legno di Giuseppe Rivadossi (Nave, Brescia) il negozio Artemalcesine, che condurrà con successo proponendo oggetti d’arte e di design di alta qualità per l’arredamento; esso diventerà un punto di riferimento anche per gli estimatori di Memphis Milano.

Paola (a sinistra) e Daniela Turazza con Renato Cardazzo
a Navigliovenezia - Anni ottanta.

Mariaclara Goldschmiedt (Milano) gli dedica sulla rivista internazionale GAPcasa nell’estate 1994 un servizio sotto il titolo “Mercanti Philosopher”, pubblicando la sua sedia “Marzo 1991” e una sua scaffalatura componibile in legno, fuori dal comune e molto funzionale. Lavora intorno al cubo realizzando oggetti per l'arredamento (tavolinetti in legno, cubostrutture in acciaio, ecc).
Nel 2007 subentra nell’attività la figlia Paola nella nuova sede in piazza del Porto.
Negli anni ha ritratto Malcesine in quattro dipinti; di due ha stampato le fotolito e dell’ultimo, in cui compaiono i due segni tipici della sua pittura, con la montagna fucsia, il cielo verde, il lago giallo, una tiratura in serigrafia. La locale Azienda di Soggiorno gli commissiona di “Malcesine 2” un poster, esaurito in poco tempo.
Recentemente la sua ricerca si è focalizzata sul "quadrato", nel ricordo di Bruno Munari.
Espone in permanenza i suoi lavori presso Artemalcesine e nel proprio spazio di via Statuto 14 a Malcesine sul lago di Garda.


128 Come nasce la sedia "Marzo 1991" sulla spiaggia di Malcesine. Giovanni Turazza e sua moglie Francesca Cadrobbi.




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